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Voci dalla Street – NO G7 Salute – Ancona 12/10/24 : Intervento Carro “NORD” + Gallery

 

“Siamo qui oggi ad Ancona a battere il tempo contro il G7 Salute, per suonare tutta un’altra musica rispetto a quella che vorrebbe farci sorbire chi governa.

Siamo qui oggi per abbattere dei muri e combattere il silenzio in cui cercano ostinatamente di rinchiuderci.

Il nostro carro mette assieme crew e collettivi dell’Emilia Romagna e della Lombardia e vorremmo raccontare le storie dei nostri territori,  devastati dal cemento e dal cosiddetto sviluppo.

Un modello economico e sociale che ha fatto si che, oggi, la pianura padana sia la zona più inquinata d’Europa.

La Lombardia, che da più di vent’anni è l’epicentro dello smantellando della sanità pubblica, è data in pasto ai privati, grazie al connubio dei criminali,  quelle merde, di Lega e Comunione e liberazione.

L’Emilia Romagna è fra le regioni che più cementifica e consuma il suolo.

Nell’ultimo anno e mezzo sta pagando, e noi con lei, un prezzo altissimo:

le alluvioni in Romagna hanno distrutto case, attività, vite di paesi interi, tutto sommerso dal fango.

E si, non si può più parlare di incidenti eccezionali, ma di intere aree rese fragili da pianificazioni territoriali decennali.

Le nostre città vivono la gentrificazione, scandita da sfratti e sgomberi.

Le piazze e i luoghi di libera socialità vengono repressi, annientati, per fare posto a dehors di ristoranti e bar per ricchi.

Mentre le strade sono afflitte da traffico e inquinamento, chi governa decide di costruire più corsie così da indebolire,

sempre di più, il trasporto pubblico: città più inquinate, più calde e con sempre meno verde pubblico.

Le nostre montagne vengono bucate e i fiumi deviati per risparmiare qualche manciata di minuti in autostrada.

Sulle stesse Montagne, come il Corno alle Scale e le alpi Retiche, c’è sempre meno neve, se non quella artificiale,

e loro vorrebbero costruire nuovi impianti sciistici, quando a malapena funzionano quelli che ci sono:

cosa non fare per del turismo fruttante in più?

Per questo ci ammaliamo nei nostri territori e nel mondo: per l’aria malsana che respiriamo,

per il freddo di chi finisce in strada,

di chi ci vive e non ha servizi ne ospitalità, di chi poi non può permettersi la sanità privata,

per la mancanza di socialità libera e gratuita che crea legami e argina disagio,

che accoglie e cura chi vive ai margini.

Grandi e piccole opere inutili, nocive ed energivore, sovrastano la salute e determinano l’esistenza di chi vive.

Chi ci governa, al posto di preservare e manutenere i territori, preferisce lasciarli all’abbandono

e fare nuove costruzioni in nome del green:

qualche pannello solare lì e qualche certificazione energetica là.

E quando delle resistenze nascono, come negli scorsi mesi è successo a Bologna, al parco Don Bosco, e poco dopo a Gallarate, al bosco in via Curtatone e nella zona verde di Melegnano, le creature che, provando ad opporsi alla distruzione, sono state picchiate, tirate a forza giù dagli alberi, denunciate e  allontanate con fogli di via. Privatizzazione di aree pubbliche, privazione di libertà e divieto di dissenso, al fine di garantire lo sfruttamento del suolo, sono considerati palesemente al di sopra della salute collettiva.

Una settimana fa è stata attaccata pesantemente una lotta storica per il movimento ecologista e di difesa del territorio, le forze del disordine hanno sgomberato il presidio di Sangiuliano in Val Susa, anticipando la procedura di esproprio e andando quindi contro ogni logica legalitaria, intaccando il principio cardine del capitalismo stesso, la proprietà privata. E lo diciamo quindi con ferma convizione: se lo Stato procede illegalmente la legalità è destinata a perdere.

E quindi da questa street mandiamo un saluto complice e solidale alla lotta NoTav che oggi scende in piazza come e con noi e noi con loro.

Lanciamo assieme un grido forte dalla Val Susa ad Ancona.

Noi oggi siamo qui, per dire che stiamo dalla parte di chi resiste e si oppone alla devastazione e al saccheggio dei potenti.

Contro il G7, la repressione fascista del Governo Meloni, contro la legge anti-rave, contro il ddl sicurezza e al fianco del popolo palestinese e libanese.

Balliamo assieme sottocassa,                      Diciamo No al G7 Salute!

Se il sistema è malato

La ribellione è la cura

Per tutti i compagni e le compagne che non sono qui oggi:

 

Smashiamo forte Ancona,

smashiamo il G7,

smashiamo tutto.

Smash repression!”

No agli abusi in divisa! No alla repressione! Con Gio e la resistenza del Don Bosco

Dove finiscono i tavoli di partecipazione iniziano sgomberi, militarizzazione e repressione del dissenso.

Nella città più progressista d’Europa o si è dispost* a sedersi alla corte di un re ottuso e Leprorevole – che elargisce appalti per cantieri inutili e dannosi, spazi in cambio di fedeltà e silienzio – oppure, se scegli di ridar vita a spazi vuoti e abbandonati, di difendere l’unico parco vicinino casa tua dalla distruzione, verrai tacciato di essere un violento, verrai preso a manganellate, ti romperanno le ossa ed il cranio, mentre tutt’attorno celerissimi operai segano alberi ed erigono recinzioni.

Solo l’ingovernabile e gioisa rabbia che esonda e si riprende gli spazi concede tregua dalla furia cementificatrice del re Leprorevole e dei suoi sgherri.

Con un copione visto recitare tante volte da suoi predecessori anche più illustri, re Matteo senzatempra a ogni sgombero, dopo ogni carica, dopo che si sono spesi migliaia di euro per militarizzare strade e quartieri per giorni interi, si complimenta con l’operato delle forze dell’ordine, prova senza successo a dividere le proteste fra buoni e cattivi, fra pacifisti e non.

Non ha capito, o meglio, non vuole far capire ai più che ad ogni passo, con ogni mezzo, inedite alleanze di giovani, anziani, studentx hanno deciso di rovesciare quegli inutili tavoli di finta partecipazione e difendere ogni centimetro di parco, ogni albero, ogni spazio abbandonato votato alla prossima speculazione. Ogni cantiere diviene un campo di battaglia.

L’intollerenza e la follia del potere, si sono manifestate, con la violenza a cui ormai siamo abituate, poche ore fa…
In piena notte, un ragazzo di 18 anni, viene raggiunto da un plotone di forze dell’ordine, aggredito 2 volte con il taser e accecato con spray al peperoncino, atterrato, picchiato e ammanettato. Solo con l’intervento delle persone del presidio del parco Don Bosco lì vicino arriva l’ambulanza.

La mattina è stato prima trasferito in Caserma e dopo poche ore processato per direttissima con le accuse di furto, aggressione e resistenza.

Un presidio numeroso sta seguendo da vicino tutto questo scempio e chiede l’immediata liberazione del ragazzo, colpevole solo di frequentare il presidio al parco Don Bosco.

Il processo è appena iniziato.

💥 INVITIAMO TUTT* A RAGGIUNGERE IL PRESIDIO IN VIA D’AZEGLIO 56.

Noi saremo sempre al fianco, complici e solidali, con chi resiste.
Liberx tuttx, liberx ora!

Smash Repression Emilia Romagna