“Siamo qui oggi ad Ancona a battere il tempo contro il G7 Salute, per suonare tutta un’altra musica rispetto a quella che vorrebbe farci sorbire chi governa.
Siamo qui oggi per abbattere dei muri e combattere il silenzio in cui cercano ostinatamente di rinchiuderci.
Il nostro carro mette assieme crew e collettivi dell’Emilia Romagna e della Lombardia e vorremmo raccontare le storie dei nostri territori, devastati dal cemento e dal cosiddetto sviluppo.
Un modello economico e sociale che ha fatto si che, oggi, la pianura padana sia la zona più inquinata d’Europa.
La Lombardia, che da più di vent’anni è l’epicentro dello smantellando della sanità pubblica, è data in pasto ai privati, grazie al connubio dei criminali, quelle merde, di Lega e Comunione e liberazione.
L’Emilia Romagna è fra le regioni che più cementifica e consuma il suolo.
Nell’ultimo anno e mezzo sta pagando, e noi con lei, un prezzo altissimo:
le alluvioni in Romagna hanno distrutto case, attività, vite di paesi interi, tutto sommerso dal fango.
E si, non si può più parlare di incidenti eccezionali, ma di intere aree rese fragili da pianificazioni territoriali decennali.
Le nostre città vivono la gentrificazione, scandita da sfratti e sgomberi.
Le piazze e i luoghi di libera socialità vengono repressi, annientati, per fare posto a dehors di ristoranti e bar per ricchi.
Mentre le strade sono afflitte da traffico e inquinamento, chi governa decide di costruire più corsie così da indebolire,
sempre di più, il trasporto pubblico: città più inquinate, più calde e con sempre meno verde pubblico.
Le nostre montagne vengono bucate e i fiumi deviati per risparmiare qualche manciata di minuti in autostrada.
Sulle stesse Montagne, come il Corno alle Scale e le alpi Retiche, c’è sempre meno neve, se non quella artificiale,
e loro vorrebbero costruire nuovi impianti sciistici, quando a malapena funzionano quelli che ci sono:
cosa non fare per del turismo fruttante in più?
Per questo ci ammaliamo nei nostri territori e nel mondo: per l’aria malsana che respiriamo,
per il freddo di chi finisce in strada,
di chi ci vive e non ha servizi ne ospitalità, di chi poi non può permettersi la sanità privata,
per la mancanza di socialità libera e gratuita che crea legami e argina disagio,
che accoglie e cura chi vive ai margini.
Grandi e piccole opere inutili, nocive ed energivore, sovrastano la salute e determinano l’esistenza di chi vive.
Chi ci governa, al posto di preservare e manutenere i territori, preferisce lasciarli all’abbandono
e fare nuove costruzioni in nome del green:
qualche pannello solare lì e qualche certificazione energetica là.
E quando delle resistenze nascono, come negli scorsi mesi è successo a Bologna, al parco Don Bosco, e poco dopo a Gallarate, al bosco in via Curtatone e nella zona verde di Melegnano, le creature che, provando ad opporsi alla distruzione, sono state picchiate, tirate a forza giù dagli alberi, denunciate e allontanate con fogli di via. Privatizzazione di aree pubbliche, privazione di libertà e divieto di dissenso, al fine di garantire lo sfruttamento del suolo, sono considerati palesemente al di sopra della salute collettiva.
Una settimana fa è stata attaccata pesantemente una lotta storica per il movimento ecologista e di difesa del territorio, le forze del disordine hanno sgomberato il presidio di Sangiuliano in Val Susa, anticipando la procedura di esproprio e andando quindi contro ogni logica legalitaria, intaccando il principio cardine del capitalismo stesso, la proprietà privata. E lo diciamo quindi con ferma convizione: se lo Stato procede illegalmente la legalità è destinata a perdere.
E quindi da questa street mandiamo un saluto complice e solidale alla lotta NoTav che oggi scende in piazza come e con noi e noi con loro.
Lanciamo assieme un grido forte dalla Val Susa ad Ancona.
Noi oggi siamo qui, per dire che stiamo dalla parte di chi resiste e si oppone alla devastazione e al saccheggio dei potenti.
Contro il G7, la repressione fascista del Governo Meloni, contro la legge anti-rave, contro il ddl sicurezza e al fianco del popolo palestinese e libanese.
Balliamo assieme sottocassa, Diciamo No al G7 Salute!
Se il sistema è malato
La ribellione è la cura
Per tutti i compagni e le compagne che non sono qui oggi:
Smashiamo forte Ancona,
smashiamo il G7,
smashiamo tutto.
Smash repression!”