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(Just one moment)

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SmashAmo la piazza! 21/12 @ Bologna

 

SmashAmo la Piazza

 

Smash Repression atterra in Piazza Scaravilli per l’ultima iniziativa del 2023

 

Dalle 18 aperitivo & balletti

 

ore 19 – Tavola rotonda su free party e spazio pubblico con Vanni Santoni (scrittore, autore fra le altre opere di “Muro di Casse“, “I fratelli Michelangelo” e “Dilaga Ovunque“), Lab57 (RdR Bologna) e Movimento Arti Libere (Bologna)

Ore 20 cenetta sociale per scaldarci un po’

&

Dj set per scaldarci un altro po’

 

…porta ciò che vuoi trovare & respect the place!

A FIANCO DELLE SEX WORKERS! Corteo-parata a Bologna 03/06/2023

Al fianco delle sex workers!

Il corteo di sabato è stato pieno di energie, contenuti che hanno dato voce allƏ sex worker e alleate.
Abbiamo scelto il corpo come mezzo, per esprimere il dissenso contro questo stato patriarcale e fascista che spinge ai margini chi non vuole omologarsi e criminalizza chi fa del suo corpo uno strumento di lotta ma anche un mezzo per lavorare.

“Sex work Is work!”

Ringraziamo lƏ compagnƏ per questi momenti bellissimi.

Durante il corteo abbiamo ballato a suon di tekno, e non solo, e siamo intevenutƏ per ribadire la reciprocità delle lotte alla repressione, a partire da quella contro chi organizza e partecipa attivamente ai rave, primo atto infame del Governo Meloni a fine 2022, e abbiamo distribuito una breve ma indicativa fanzine sul “CONSenSSO” – sesso con senso – consenso, a cura della campagna “sono dunque occupo spazio” che, come si evince dalla copertina (foto in galleria) tratta intrinsecamente di antiproibizionismo-sostanze-cura-chemsex, e difatti è stata distribuita e molto apprezzata anche in occasione dello storico trentennale del FrenchTek che ha visto 60mila persone radunarsi e ballare a Villegongis.

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Questo il nostro intervento durante il corteo:

“Smash Repression rappresenta una parte del movimento dei Free party italiano, ed è nato assieme ai movimenti sociali per contrastare la cosiddetta “legge anti-rave”. Questo è stato il primo atto dell’attuale governo neofascista che introduce una pena dai 3 ai 6 anni di reclusione per chi invade terreni o edifici per realizzare “raduni musicali” o altro tipo di intrattenimento. È per noi evidente la volontà di reprimere ancora di più ogni forma di organizzazione dal basso, di impedire qualsiasi tipo di socialità che non sia regolata dal mercato.
Oggi siamo in strada al fianco delle sex worker per rivendicare il diritto di usare il liberamente il proprio corpo.
La repressione, ogni giorno di più, ci impone una normalizzazione delle soggettività, per questo motivo, oggi vogliamo contestare, ogni tipo di repressione e stigma.
Per noi la musica e il ballo danno vita a rituali liberatori, sono un mezzo per esprimere il nostro dissenso al tempo scandito dal lavoro, farlo liberando spazi abbandonati, in mezzo alle rovine del capitalismo ha una valenza ben più che simbolica.

Il corpo è un mezzo che ci permette di esprimere cosa vogliamo o non vogliamo essere.
Rigettiamo la narrazione cattolica del corpo “sacro”, urlando che, usiamo i nostri corpi seguendo la passione e ne facciamo uno strumento di lotta. Allora scendiamo in strada perché chiunque si possa sentire liber di fare lavoro sessuale, ma anche di non farlo.

Ci sentiamo vicine e vicini, alleate e alleati di chi lotta contro la criminalizzazione e la stigmatizzazione del sex work. Rifiutiamo la narrazione dello stato e dei media per cui fenomeni certo reali, ma parziali, come lo sfruttamento del lavoro sessuale e la tratta vengono utilizzati per invisibilizzare, criminalizzare e razializzare chi invece compie una scelta libera e di autodeterminazione.
L’attuale legislazione e il contesto culturale e politico non concepiscano il sex work come e legittimo e sosteniamo chi oggi vuole cambiare questo stato di cose rivendicando libertà e diritti.
Fatti come l’aggressione della polizia alla donna trans a Milano di pochi giorni fa rendono evidente il contesto sociale e politico transfobico e razzista nel quale viviamo che dobbiamo combattere.

Da anni ormai viviamo nelle nostre città a processi di cambiamento violenti e imposti dall’alto di interi quartieri, con sgomberi di occupazioni abitative e sociali, rastrellamenti di strade, piazze e stazioni per allontanare sempre più dai centri urbani e di interesse speculativo quei corpi e quelle soggettività non addomesticate e fuori dalla norma e dalla morale fascista e patriarcale dello Stato.

I progetti di “riqualificazione” dei quartieri altro non fanno che reprimere la spontaneità di forme di socializzazione che nascono dal basso e allo stesso tempo rappresentano una minaccia per le lavoratrici di strada, costrette a dover cambiare postazione di lavoro perché la loro presenza è scomoda alle politiche del decoro.
Oggi siamo qui invece per dire che saremo una presenza sempre scomoda, non smetteremo di lottare usando il nostro corpo come un mezzo per contrastare la repressione del decoro che punta a volerci addomesticare.

Migranti, sex worker, occupanti di case e soggettività ribelli siamo tutte e tutti sotto attacco, pur nelle differenze dobbiamo compiere lo sforzo di riconoscerci e costruire percorsi di solidarietà e di lotta.
Intanto oggi urliamo assieme sex work is work, decriminalizzazione subito!”

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For more info sulla mobilitazione delle sex workers (e non solo), follow: Ombre Rosse fb

MIT

per approfondimento leggi anche:

              Lavoro sessuale tra capitalismo, 
                                                stato e patriarcato. 
              Forme di repressione e pratiche di ribellione

[RIMANDATA CAUSA MALTEMPO] SERATA ANTIPRO 10/05 @VIVAIA (Bologna) _ BENEFIT RADIKAL KAOS

***RIMANDATA CAUSA MALTEMPO!***
Mercoledì 10/5/2023 a Vivaia TFQ
h18
(Via della Certosa 35, Bologna )
SERATA ANTIPROIBIZIONISTA
Proiezione del documentario
“Occhi alle stelle, piedi per terra”
+ dibattito con Lab57 e Techno Plus
🔴 aperitivo SmashRepression ER, benefit Radikal Kaos.
🔴 cena benefit Lab57.
qui il link al crowfounding per il carro!
[Evento fb]

THE ANTI-RAVE LAW IS WELL WORTH A STREET PARADE! 20K PEOPLE SAY “NO!” TO REPRESSION [Eng]

On Saturday, April 22, we took to the streets of Bologna in great numbers, as in other cities, all united with the same goal: to say NO to the repression that these years hits harder and harder anyone who opposes this insane model of development, starting with the anti-rave decree that has placed us ourselvesx more under attack than ever before, with absurd punishments and a criminalization aimed at making us pass as the worst evil in society, along with migrants and political activists.

We chose to do that on the days when the liberation from Nazi-fascism was remembered, to reiterate that resisting and fighting is, today as yesterday, important and necessary.

Twenty thousand people – and who knows, many more? – took back the streets against the rhetoric of decorum, decay and security brought forth by the various parties of the right, as well as the “progressive” left that governs the city and the region, rejecting consumerist entertainment and social desertification imposed from above, and claiming another way of being together.

We dance and will continue to do so, to remember that there are those who do not surrend in prisons, on the streets, at the borders, against the racism and sexism that increasingly permeates this society, in public space as well as in private, and against all forms of discrimination.

The days following the street we witnessed, in the press and media, the usual political theater of the various parties, who, as per script, have nothing to say but complain about writing on walls and traffic disruptions. We do not care at all about the plays of these politicians, we fight for the reappropriation of our lives and spaces, to give them another meaning, free from capitalism.

We know that our path, made up of networking experiences and new connections, mutual comprehension and sharing, does not pass by an event alone; it is with this spirit that we will continue to produce initiatives and confrontation, between realities in the region and beyond, with self-managed organizations, crews and solidarity experiences from below.

We will continue to reaffirm our reasons as ravers and dreamers, for the No to a world of prisons and borders, the No to 41 bis, to gender abuse and violence!

The Harm Reduction Network was present during the parade, with the chill out zone, thus creating a moment free of judgment towards substance use that stimulates subjectivities to have a conscious approach.

We created a unique moment, which saw us overflowing into the streets of Bologna and expressing our desire for freedom with no borders: in diversity, a single endless collective body: on the 22nd we saw how the desire to participate and to huddle around our struggle is so great, let us not disperse this extraordinary energy!

We express solidarity with the burned wagon, it could have been any of us, by their side we will dance to make our revolution!

 

See you soon for more initiatives and moments of confrontation.

 

STU DECRET CE STA… STREET! VENTIMILA NO ALLA REPRESSIONE

Sabato scorso siamo scesx in tantissime in strada a Bologna, come in altre città, tutte unite con lo stesso obiettivo: dire NO alla repressione che di questi tempi colpisce sempre più duramente chiunque si oppone a questo modello di sviluppo insensato, partendo dal decreto anti-rave che ha posto in primis noi stessx più che mai sotto attacco, con pene assurde e una criminalizzazione volta a farci passare come il peggior male della società, insieme a migranti e militanti politici.

Abbiamo scelto di farlo proprio nei giorni in cui si è ricordata la liberazione dal nazi-fascismo, per ribadire che resistere e lottare è, oggi come ieri, importante e necessario.

Ventimila persone – e chissà, molte di più –  si sono riprese le strade contro le retoriche del decoro, del degrado e della sicurezza portate avanti dai vari partiti di destra, così come della sinistra “progressista” che governa la città e la regione, rifiutando il divertimento consumistico e la desertificazione sociale imposta dall’alto, e rivendicando un altro modo di stare insieme.

Abbiamo ballato e continueremo a farlo, per ricordare che c’è chi non si arrende nelle carceri, per le strade, alle frontiere,  contro il razzismo e il sessismo che permea sempre più questa società, nello spazio pubblico così come nel privato, e contro ogni discriminazione.

I giorni successivi alla street abbiamo assistito, sulla stampa e sui media, al solito teatrino politico dei vari partiti, che, come da copione, non hanno altro da dire che lamentarsi di scritte sui muri e disagi al traffico. Poco ci importano le commedie di questi politicanti, lottiamo per la riappropriazione della nostra vita e degli spazi, per dargli un altro significato, libero dal capitalismo.

Sappiamo che il nostro percorso, fatto di messa in rete di esperienze e nuove connessioni, ascolto reciproco e condivisione, non passa solo da un evento; è con questo spirito che continueremo a produrre iniziative e confronto, tra realtà in regione e non solo, con le crew e le esperienze autogestite e solidali.

Continueremo a ribadire le nostre ragioni di ravers e sognatori, per il no ad un mondo di carceri e confini, il No al 41 bis, ad abusi e violenze di genere!

La Rete di Riduzione del Danno è stata presente durante la parata, con la zona chill out,  creando così un momento libero dal giudizio nei confronti del consumo di sostanze che stimola le soggettività ad avere un approccio consapevole.

Abbiamo dato vita a un momento unico, che ci ha visto tracimare nelle strade bolognesi ed esprimere la nostra voglia di libertà senza sosta: nelle diversità, un unico interminabile corpo collettivo: il 22 abbiamo visto come la voglia di partecipare e di stringersi attorno alla nostra lotta sia tanta, non disperdiamo questa straordinaria energia!

Esprimiamo solidarietà al carro incendiato, poteva essere di chiunque di  noi, al loro fianco danzeremo per fare la nostra rivoluzione!

A presto per ulteriori iniziative e momenti di confronto.

Smash Repression ER

 

> qui il link dove contribuire alla raccolta fondi per il carro e materiale audio!