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15/11/2024 ore 18 Presentazione e anteprima di “Interdit” + dibattito e socialità c/o Lazzaretto Autogestito

 

SMASH REPRESSION E LX ABITANTX DEL LAZZARETTO (via Fiorini 12, 40127, Bologna)
INVITANO ALLA VISIONE IN ANTEPRIMA DI “INTERDIT”,
UN DOCUMENTARIO SULLA LIBERA ESPRESSIONE,

SIA ESSA MUSICALE CHE DI ALTRA NATURA, E LA REPRESSIONE SEMPRE PIÙ SPINTA DEL GOVERNO NEGLI ULTIMI DUE ANNI

*ALLE ORE 18:00 VI ASPETTIAMO PER UNA INTRODUZIONE MUSICALE SET ELECTRO-DISCO, ACCOMPAGNATA DA BANCHETTI – INFO – DISTRO ->
APERITIVO,
DALLE 20:00 PRESENTAZIONE E A SEGUIRE PROIEZIONE
+ DIBATTITO E SOCIALITÀ

RISPETTA TE STESS@/LX ALTRX, LX CREATURX CHE STANNO INTORNO
BE ANTIFA, ANTISEXIST, ANTIRACIST!

> PORTA IL TUO BANCHETTO/DISTRO (lucine e quant’altro possa sembrarti utile)

*IMPORTANTE: IL LAZZARETTO NON E VICINISSIMO (POCO DOPO IL LINK E NON CI SONO GRANDI CICLABILI NÈ MARCIAPIEDI, I MEZZI DI COLLEGAMENTO DI LINEA SI TROVANO A 20 MIN A PIEDI DALLO SPAZIO (20, 20N, 14, 21, LINEE NOTTURNE 1H MIN IL WEEKENDI, ORGANIZZATX CON I MEZZI (RIEMPIENDOLI IN BALOTTA E CURAI O PORTA LA BICI CON LUCI ADATTE A OGNI CLIMA!

INGRESSO UP TO YOU, OFFERTA MINIMA CONSIGLIATA PER SOSTENTAMENTO AUTOGESTIONE E COLLETTIVE!

 

**Foto e sound locandina di @dreadlionsound @elvezzz (on Instagram)

LVI lavora e produce per la tekno e per IL DUCE – comunicato

Rendiamo pubblico che c’è un locale in via Mattei n 6 e via Larga 15 a Bologna, (lo stesso immobile con doppia entrata), che organizza serate tekno e Psy, attualmente si chiama Venom. L’intera area dell”ex Consorzio agrario è stata data in custodia giudiziaria a Alessandro Lucia, il quale ha documentati legami con la peggiore destra (Lega e Forza Nuova) (emiliantifa.noblogs.org), un’amicizia datata col viceministro Galeazzo Bignami, nonchè candidato con Forza Italia nel 2016. Aveva manifestato l’intenzione di aprire una palestra nella stessa area, è proprietario del marchio di abbigliamento da combattimento “Cattivi si nasce”, autore di post su Fb inneggianti a Mussolini (Zic.it) e post transfobici. (Staffetta.noblogs.org). Sono facilmente reperibili online dei video di costui che nel 2015/16 si interessa all’area e si prodiga da bravo cittadino a “ripulirla” e “riqualificarla” dall’insediamento di un campo nomadi. Da quel momento riceve la custodia giudiziaria dell’area e Lucia da inizio ai suoi affari. (Corriere di Bologna)

Negli anni cambia sempre nome per darsi una nuova aria, ma la sostanza (e l’odore!) non cambianoConsortium, Articolo-24, Venom.. a volte cambiano nome da un evento all’altro, o omettono l’indirizzo per cammuffarsi.. attualmente l’associazione a cui ci si associa all’ingresso si chiama “Cattivi si nasce”. Rendiamo pubblico tutto ciò per informare chiunque frequenti quel posto che non sta andando in un locale qualsiasi ma sta finanziando un conclamato fascista legato alla peggiore destra al governo, proprio quella della legge anti-rave!

Chiediamo la massima diffusione anche per scongiurare che dj e sound vengano coinvolte e collaborino inconsapevolmente con questo locale. Che d’ora in avanti chiunque metta piede in quel posto lo faccia consapevolmente. Per Smash Repression l’antifascismo è uno dei capisaldi non mediabili. Quello non è un locale qualsiasi, non è un posto dei tanti per andare a ballare o tirar su due soldi per chi suona o fitta un impianto!

Invitiamo pertanto tuttə, crew, dj e artisti, a sensibilizzare e diffondere questo messaggio il più possibile. Chi vuole suonare e partecipare a questi eventi sappia e decida da che parte stare.. per noi non c’è e non ci sarà mai spazio per il fascismo né per chi ci collabora.

Smash Repression Emilia Romagna

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Link utili:

http://www.ecn.org/antifa/article/4893/ma-la-procura-di-bologna-sponsorizza-il-neofascismo-

1) https://emiliantifa.noblogs.org/post/tag/alessandro-lucia/

2) https://zic.it/una-palestra-neofascista-allex-consorzio-agrario/

3) https://staffetta.noblogs.org/post/tag/alessandro-lucia/

canottiera cattivisinsce su profilo Lucia https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid02Fq7J3bz7thh6fHVw7m5accWXHPzDANKmZKwZMbAfr56HNgUVf1J5cypiCdi9bEeql&id=100006190599078

 

 

Comunicato 22/06/2024 “Smash in The Park”

Aggiornamento ore 22:30:

Rivendichiamo il diritto all’autogestione degli spazi e dei parchi pubblici, di iniziativa e di libertà di espressione, contro l’assurdo e immotivato dispiego di forze disposto dalla Questura che ha blindato di fatto l’intero Parco di Villa Angeletti da questa mattina, per reprimere l’iniziativa “Smash in The Park”, con tanto di titoloni fuorvianti in varie testate locali. Come annunciato da giorni faremo la proiezione, con la presentazione e il dibattito, cui seguirà momento di socialità e con la cura che intendiamo portare avanti nelle iniziative. Ci trovate presso Giardino Virgina Woolf, vi invitiamo a venire quantoprima e partecipare, autogestendoci tuttə, rispettando il posto e le creature attorno.

 

 

 

Apprendiamo dai giornali del diniego (a una richiesta mai fatta) da parte della questura di Bologna a poter svolgere l’iniziativa “Smash in The Park” che si sarebbe dovuta tenere questa sera a partire dalle ore 20.00. Il luogo scelto per il suo svolgimento risulta pesantemente militarizzato dalle prime ore di questa mattina e rende evidente quanto il furore repressivo di chi governa la città renda invivibile un parco come Villa Angeletti.

Il tutto si iscrive in un clima di tensione politica esacerbato, come si vede nei giorni scorsi, dalle continue aggressioni portate ai movimenti, sia attraverso le misure cautelari ai danni di chi rivendica il diritto all’abitare e lo stop del genocidio in corso in Palestina, sia attraverso l’uso della forza e della violenza poliziesca nei confronti di chi si oppone a cementificazione e abbattimento sistematico di alberi e spazi verdi in città, con feriti e rischi verso l’incolumità delle persone.

Non vogliamo sottostare al gioco al rialzo della tensione che fa di un evento una mera questione di ordine pubblico.

Ribadiamo la legittimità di poter creare momenti di libera socialità , e invitiamo tutt3 a stare connesse per aggiornamenti in queste ore.

Stay tuned
Stay Smash Repression

No agli abusi in divisa! No alla repressione! Con Gio e la resistenza del Don Bosco

Dove finiscono i tavoli di partecipazione iniziano sgomberi, militarizzazione e repressione del dissenso.

Nella città più progressista d’Europa o si è dispost* a sedersi alla corte di un re ottuso e Leprorevole – che elargisce appalti per cantieri inutili e dannosi, spazi in cambio di fedeltà e silienzio – oppure, se scegli di ridar vita a spazi vuoti e abbandonati, di difendere l’unico parco vicinino casa tua dalla distruzione, verrai tacciato di essere un violento, verrai preso a manganellate, ti romperanno le ossa ed il cranio, mentre tutt’attorno celerissimi operai segano alberi ed erigono recinzioni.

Solo l’ingovernabile e gioisa rabbia che esonda e si riprende gli spazi concede tregua dalla furia cementificatrice del re Leprorevole e dei suoi sgherri.

Con un copione visto recitare tante volte da suoi predecessori anche più illustri, re Matteo senzatempra a ogni sgombero, dopo ogni carica, dopo che si sono spesi migliaia di euro per militarizzare strade e quartieri per giorni interi, si complimenta con l’operato delle forze dell’ordine, prova senza successo a dividere le proteste fra buoni e cattivi, fra pacifisti e non.

Non ha capito, o meglio, non vuole far capire ai più che ad ogni passo, con ogni mezzo, inedite alleanze di giovani, anziani, studentx hanno deciso di rovesciare quegli inutili tavoli di finta partecipazione e difendere ogni centimetro di parco, ogni albero, ogni spazio abbandonato votato alla prossima speculazione. Ogni cantiere diviene un campo di battaglia.

L’intollerenza e la follia del potere, si sono manifestate, con la violenza a cui ormai siamo abituate, poche ore fa…
In piena notte, un ragazzo di 18 anni, viene raggiunto da un plotone di forze dell’ordine, aggredito 2 volte con il taser e accecato con spray al peperoncino, atterrato, picchiato e ammanettato. Solo con l’intervento delle persone del presidio del parco Don Bosco lì vicino arriva l’ambulanza.

La mattina è stato prima trasferito in Caserma e dopo poche ore processato per direttissima con le accuse di furto, aggressione e resistenza.

Un presidio numeroso sta seguendo da vicino tutto questo scempio e chiede l’immediata liberazione del ragazzo, colpevole solo di frequentare il presidio al parco Don Bosco.

Il processo è appena iniziato.

💥 INVITIAMO TUTT* A RAGGIUNGERE IL PRESIDIO IN VIA D’AZEGLIO 56.

Noi saremo sempre al fianco, complici e solidali, con chi resiste.
Liberx tuttx, liberx ora!

Smash Repression Emilia Romagna

 

 

 

PARMA – STREET RAVE PARADE – 06/4/2k24

 

Sabato 6 aprile a Parma confluiremo nelle strade per riappropriarci di spazi in cui sperimentare nuove forme di socialità libere da sfruttamento e mercificazione. Attraverseremo la nostra città a suon di musica per esprimere il nostro dissenso nei confronti di una realtà sempre più soffocante, autoritaria, militarizzata, bigotta, alienante e insostenibile economicamente.

Scenderemo in strada contro un modello di sviluppo insensato, contro ogni galera, frontiera, guerra e discriminazione razziale, di genere e di specie. Solidali e complici con chiunque lotti contro ogni forma di autorità e oppressione, balleremo per la costruzione di nuovi mondi in una prospettiva anticapitalista, ecologista e transfemminista radicale. Faremo bordello per farla finita con un presente in macerie fatto di miseria e repressione, e una realtà in cui nel nome del decoro e di una versione pervertita della sicurezza e della salute, ci sono fioriere che valgono più delle vite umane.

Siamo un insieme di individualità e collettivi che animano la vita sociale, politica e culturale di questa città. Ci siamo incontratx perché crediamo nella potenza dell’interconnessione dei percorsi e della trasversalità delle lotte.

Se anche a te questo mondo ti sta stretto e senti l’esigenza di esprimere la tua creatività per costruire un qualcosa di diverso, partecipa in prima persona alla costruzione di questo nuovo esperimento di liberazione dello spazio e dei corpi.

Nei nostri cuori portiamo un nuovo mondo che viene.

Per info: parmesanparade@bastardi.net

Canale telegram https://t.me/+smg7gLBT2dcwZmM0

This Sound Antiraz 25/2/24 ore 14 @Piazza dell’Unità, Bologna (multi-leng version)

 

 

 

thissoundantiracist

 

Arab:

ندعوكم جميعًا، كبارًا وصغارًا، إلى يوم لمواجهة العنصرية من خلال الموسيقى والرقص في قلب بولونينا. نحن نواصل الطرق التي تعارض في هذه الأسابيع القمع المؤسسي والأجواء المضطربة تجاه أولئك الذين يعيشون في الحي في الشوارع والنوادي والساحات، كما حدث مع الموكب الذي اعقب الإغلاق القسريل”Sunshine Pub” وبعد كرنفال الشارع يوم الأحد 18.

نحن نصنع الشوارع آمنة!

القمع المتزايد في بولونينا وفي مناطق شعبية أخرى لا ينشأ فقط على يد هذه الحكومة، بل يدخل في عملية سيطرة وتجديد وطرد للأشخاص ذوي الدخل المحدود على مدى عقود، بمن فيهم أولئك الذين ليس لديهم وثائق قانونية، فضلاً عن الأعمال التجارية الصغيرة وأماكن التجمع التي كانت تراثًا وذاكرة للحي. على العكس، نعتقد أن هذه المساحات هي بالفعل حامية مفيدة ضد العزلة والضائقة الاجتماعية التي يفرضها الفقر.

“أنتم تزخرون بالزخرفة، نحن بالأساس” ليس مجرد شعار، بل هو نهج حياتي نود من خلال مسيرة “ضد القمع” أن نواصله مع افراد وجماعات آخرين لمقاومة منطق السيطرة الاستعمارية والعنصرية والنهب الذي يغير الحي بمزيد من العنف

في 25 فبراير، ابتداءً من الساعة 14، سنحول Piazza dell’Unità إلى نقطة احتجاج موسيقية واحتفالية، تعبيرًا عن إيقاعات وحيوية هذه الشوارع المختلطة التي تحفها هذه المدينة، من قبل ومن أجل الأشخاص الذين يعبرونها كل يوم

“لنكافح من أجل حقوقك! نراكم في 25.. لإسترجاع”Bolognina”.

 

FR:

This sound antiraz! 25/2/24 dalle ore 14 @Piazza dell’UNiTA’ (FR)

 

Nous invitons tous, grands et petits, à une journée pour réaffirmer encore une fois notre NON au racisme institutionnel et à la repression policière avec de la musique et des ballets et solidarité au coeur de la Bolognina. On ajoute des contenus décoloniales et solidales aux parcours qui au cours de ces semaines se sont opposés à la repression institutionnelle, conséquence de la militarisation périodique du quartier, qui voit les résidents et les activités commerciales gérées ou fréquentées par des personnes racialisée comme otage de la gestion urbaine de la ville la plus progréssiste d’Italie.

Les rues sures c’est nous!

Le climat de répression constante dans la Bolognina comme dans des autres quartiers populaires ne nait pas uniquement par volonté de ce gouvernement, mais s’inscrit dans un processus sur plusieurs décennies de surveillance, gentrification et expulsion des personnes les plus défavorisées, irregulières et marginalisées, en faveur de ceux qui ont des activités commerciales aux prix inaccessibles pour toutes les couches sociales auquels la population résidente appartient.

 

Au contraire, on pense que l’ouverture et l’accessibilité de tous les espaces publics qui sont encore fermés, avec la possibilité d’expérimenter la rue et la lutte contre le profilage racial, peuvent être une solution pour l’isolement et le malaise social résultant d’années de gentrification et du “rien” qui a progressé.. “Vous decor, nous de Coeur” n’est pas seulement un slogan, mais une façon de vivre que nous entendons suivre à travers la voie de Smash Repression avec d’autres personnes et collectives pour contraster les logiques coloniales, racistes et prédatrices de domination qui transforment le quartier avec de plus en plus de violence. Le 25 février, à partir de 14 heures, nous installerons un présidium de protestation, musical et festif sur Piazza dell’Unità, expression des rythmes et de la vitalité qui animent ces rues, par et pour les personnes qui les traversent chaque jour.

 

Musique live -ateliers et jonglerie – dj set – cuisine populaire – débat antiracist et sur la consommation des drogues et la crimininalisation.

 

Toutes les couleurs sont belles !!! Réndez-vous le 25… pour reprendre la Bolognina. Ouverture musique live par les garçons du quartier.                            #SmashRacism #SmashAmoIlQuartiere

 

ESP:

¡ESTO SUENA ANTIRAZ! 25/2/2024 a partir de las 14h @ Piazza dell’Unità

 

Invitamos a todos3, jóvenes y mayores, a una día en el que una vez más reafirmamos nuestro NO al racismo institucional y a la represión policial al son de la música y la solidaridad en el corazón del barrio Bolognina. Añadimos contenido decolonial y solidario a los trayectos que en las últimas semanas se han opuesto a la represión institucional, consecuencia de la militarización que periódicamente sufre el barrio, y que ve cómo vecinos y comercios gestionados o frecuentados por personas racializadas son rehenes de la gestión urbanística de la ciudad más progresista de Italia.

 

Las calles seguras las hacemos nosotrxs!

 

El clima de represión constante en Bolognina, como en otros barrios populares, no es sólo obra de este gobierno, sino que forma parte de un proceso de décadas de control, gentrificación y expulsión de los menos privilegiados de la ciudad. Por el contrario, creemos que la apertura y la accesibilidad de todos los espacios públicos que aún permanecen cerrados, así como la posibilidad de vivir la calle y la lucha contra el etiquetado racial, pueden ser una solución contra el aislamiento y el malestar social resultantes de años de gentrificación y de la nada que ha avanzado. Voi decoro, noi de Core” no es sólo un eslogan, sino un modus vivendi que a través del camino de Smash Repression pretendemos perseguir junto con otrxs individuxs y colectivxs para hacer frente a las lógicas de dominación coloniales, racistas y depredadoras que están transformando el barrio, con una violencia cada vez mayor. El 25 de febrero, a partir de las 14.00 horas, instalaremos en la Piazza dell’Unità un presidio reivindicativo, musical y festivo, expresión de los ritmos y de la vitalidad que animan estas calles, por y para la gente que las cruza cada día.

 

Música en directo – talleres y malabares – dj set – cocina popular – debate antiracista y sobre las drogas y la criminalización y consumo en el barrio

 

¡All Colours Are Beautiful! Nos vemos el 25… para retomarnos la Bolognina. Inauguración música en directo a cargo de lxs regaz del barrio.

#SmashRacism #SmashAmoElBarrio

 

ITA:

THIS SOUND ANTIRAZ! 25/2/2024 dalle ore 14 @ Piazza dell’Unità

Invitiamo tutt3, grandi e piccini, ad una giornata in cui ribadire ancora una volta il nostro NO alla razzismo istituzionale ed alla repressione poliziesca a suon di musica e sballetti  e solidarietà nel cuore della Bolognina. Aggiungiamo contenuti decoloniali e solidali ai percorsi che in queste settimane si sono opposti alla repressione istituzionale, conseguenza della militarizzazione periodica del quartiere, e che vede i residenti e le attività commerciali gestite o frequentate da persone razzializzate ostaggio della gestione urbanistica della città più progressista d’Italia.

Le strade sicure Siamo noiAltrE! Il clima di costante repressione in Bolognina come in altre zone popolari non nasce solo per mano di questo Governo, ma si inscrive in un processo decennale di controllo, gentrificazione ed espulsione delle persone meno abbienti, irregolari e marginalizzate, in favore di chi rende le proprie attività commerciali inaccessibili per i prezzi a tutti gli strati sociali a cui appartiene la popolazione  residente.  Invece crediamo che l’apertura e l’accessibilità di tutti gli spazi pubblici ancora chiusi, oltre alla possibilità di vivere le strade, ed il contrasto alla profilazione razziale, possano essere una soluzione  contro l’isolamento e il disagio sociale conseguenti ad anni di  gentrificazione ed al nulla che è avanzato..“Voi decoro, noi de Core” non è solo uno slogan, ma un modus vivendi che attraverso il percorso di Smash Repression intendiamo portare avanti insieme ad altrx singol3 e collettiv3 per  contrastare le logiche di dominio coloniali, razziste e predatorie che trasformano con sempre più violenza il quartiere. Il 25 Febbraio, a partire dalle ore 14 diamo vita a un presidio di protesta, musicale e festante in Piazza dell’Unità, espressione dei ritmi e della vitalità, che animano queste strade, da e per le persone che le attraversano ogni giorno.

Live music – laboratori e giocoleria – dj set – cucina popolare – dibattito antiraZ e sul consumo e spaccio di sostanze e la criminalizzazione nel quartiere.

All Colours Are Beautiful!!! Ci vediamo il 25.. per riprenderci la Bolognina. In apertura live music dax regaz del quartiere. #SmashRacism #SmashAmoIlQuartiere

 

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Giro di vite, dall’anti-rave alla demonizzazione degli stupefacenti alla guida come dispositivi di controllo e irregimentazione

Appunti d’autunno 2023, ancor validi…

Con l’avvento del Governo Meloni e accoliti a Palazzo Chigi abbiamo “assistito” come primo show reazionario alla triste e becera iper-spettacolarizzazione del “Whichtek” a Modena, che ha fatto da apripista all’introduzione del disegno di legge “Anti-Rave”; questo, dopo qualche ritocco e qualche malumore sull’incostituzionalità del pacchetto, è poi divenuto legge a fine 2022. Il target, che inizialmente pareva colpire qualsiasi forma di raduno non autorizzato per questioni di “sicurezza pubblica”, è quantomai evidente: la demonizzazione dell’alterità e della non subalternità di forme di espressione non conformi alle direttive del potere, sia statale che locale, e non mercificabili. Nondimeno, quando si parla di contesti come i “rave” e i “freeparty”, l’accento sulla pubblica “sicurezza” e sul pubblico “decoro” cade sovente sulla libertà di circolazione e di uso di sostanze illecite, dinamiche pertanto soggette a sanzioni, perseguibili e punibili.

Il grado di perseguibilità che lo Stato nelle sue forme di rappresentanza applica di volta in volta discende non tanto dalla nocività presunta del consumo e delle sue forme di distribuzione, quanto dal contesto socio-culturale e dalle forme di consenso che vengono plasmate dalla e per la sfera pubblica.

Ci siamo trovati dopo il rave di Ferragosto del 2021 di Valentano a una spaventosa distorsione mediatica, come descrive benissimo il fumetto di Van San Nalsc, di demonizzazione a 360° a cui sono succedute diverse misure atte a serrare le fila della repressione contro questi raduni, con tanto di annunciazioni a mezzo stampa su “coordinamenti interforze anti-rave” tra prefetti e questure regionali, interventi polizieschi (Toscana, Sicilia, Emilia-Romagna, Salento e via discorrendo), migliaia di fogli di via  comminati in occasione di diverse feste, minacce di applicazione di dispositivi come la sorveglianza speciale ad alcuni membri di crew che han portato avanti la pratica della riappropriazione di spazi dismessi da ormai generazioni.

 

 

 

Nondimeno, da due anni, l’accanimento della stampa non solo destrorsa ha portato a inflazionare il termine “rave” a tutte quelle forme di diversione giovanile riducibili a problema, o presunto tale, di ordine pubblico: così nel processo vorticoso che instilla una percezione differente dal significato terminologico antecedentemente datosi, è divenuto rave il bivaccare in un parco quanto ascoltare musica dal telefonino nelle piazze bevendo due birre, finanche a karaoke non autorizzati nei locali.

È attraverso questo humus allarmista (o meglio, una brodaglia) che si è arrivati al decreto anti-rave. E’ importante collocare bene questo avvenimento all’interno della digressione culturale e del restringimento progressivo delle libertà di espressione e di manifestazione all’interno del paese e più in generale nella Fortezza Europa: solo tra dieci e quindici anni fa le piazze dei principali centri urbani erano spazi fruibili alla sosta e all’interscambio tra persone senza limitazioni orarie, ora sono quasi attraversate costantemente più da pattuglie – non di rado da militari – che da persone, per dare una idea. In questo contesto il decreto anti-rave, che demonizza una modalità di incontro ed espressione già di per sé illegale e anti-autoritaria, è la cristallizzazione del termometro sociale riguardo a forme spontanee di alteritá e insubordinazione cosciente, frutto di un processo ultra-decennale.

L’ alteritá passa, indubbiamente, anche dalla libertà di assunzione e di sperimentazione individuale e in forma collettiva di sostanze, la cui illegalità è dettata non solo dall’inasprimento delle pene e dall’intensificazione della mano poliziesca, quanto e in misura abbastanza rilevante dall’installazione del clima fobico e della percezione di pericolosità per l’individuo proprietario nei territori in cui vive.

 

 

Non è forse questo il medesimo meccanismo delatorio visto anche durante le restrizioni del Covid, che ora si traduce nelle app di vicinato e nelle continue segnalazioni di giovani che spendono la loro.. giovanilità (passateci il termine) privati degli ultimi spazi ‘pubblici’ rimasti, comunque già ristretti e soffocati? Ecco qui che il ‘rave’, il suo anticonformismo e il suo divenire spazio pubblico temporaneo attraverso modalità di de-privatizzazione, diviene un mostro. Le tecniche di repressione e controllo a queste forme determinano anche il grado di irregimentazione sociale, e di affinamento di dispositivi securitari estensibili e adattabili. E fanno sponda sulla extra-mediatizzazione di fenomeni complessi e contraddittori quali quelli dello spaccio e del consumo. Non a caso si è visto, con l’insediamento di Meloni-Piantedosi una propaganda sempre più serrata contro le micro-criminalità, con controlli a tappeto nei quartieri a maggiore impatto dei principali centri-urbani; in questa modalità convivono sia l’irregimentazione psico-sociale del “cittadino”, che deve sentire la presenza poliziesca che lo circonda, e avvalersi di essa per il SUO “bene”, e il tracciamento delle persone che sfuggono alle logiche di mercato convenzionali, a partire da quello del lavoro e del consumo normato.

Questa volontà non velata di implementazione stringente del ruolo della Polizia nella vivibilità delle persone è oltremodo confermata dall’inasprimento sollecitato nel nuovo Codice della Strada proposto dall’attuale ministro delle Infrastrutture. Se gli aspetti sanzionatori sono il cuore di tale disegno, non si può non notare quanto ci si soffermi in particolare sulla demonizzazione e criminalizzazione ulteriore di chi verrebbe trovato alla guida sotto sostanze stupefacenti. Un asset proibizionista tout court cavalcato in pompa magna da Salvini in persona, che si innesta sul solco della “guerra agli indisciplinati”, e che sposta il focus mediatico più sulla presunzione di pericolosità di una persona sotto effetto di droghe che su altre dinamiche come gli stupri e gli incidenti dettati da alcol, per dirne due..

Lo si nota accendendo il TG nazionale, dove per settimane la propaganda proib. sta facendo doppia leva sulle dichiarazioni di Salvini da un lato, e dalle “incredibili” operazioni delle FdO con retate anti-spaccio, inflazionando anche qui lo spazio e il tempo di consumo delle notizie a prescindere dall’importanza effettiva che esse potrebbero avere in TG nazionali o regionali..

Riprendendo le puntuali osservazioni di fuoriluogo.it:

“Salvini vuole introdurre una presunzione di colpevolezza dei consumatori di sostanze, in un tentativo surrettizio di inasprimento della già severissima normativa sulle droghe.Tanta enfasi non trova giustificazione nei numeri, né tanto meno in un vuoto normativo. L’art. 187 del Cds prevede già l’arresto fino ad un anno, l’ammenda fino a 6000 euro e la sospensione della patente, ed il Codice penale considera le aggravanti nel caso di omicidio stradale. I numeri poi non permettono di annoverare il fenomeno fra le prime cause di incidenti stradali. I dati puntualmente anticipati dal Libro Bianco sono stati confermati dalla relazione del Governo depositata il 19 luglio scorso, e malgrado si sappia che “se torturi i dati abbastanza, alla fine confesseranno quello che vuoi” (D. Huff, 1954), è difficile mascherare in qualche modo il fallimento sociale della normativa sulle droghe. La Relazione al Parlamento riporta infatti che solo nell’1,6% degli incidenti del 2021 è stata rilevata l’alterazione dello stato psico-fisico per uso di stupefacenti di uno dei conducenti. Nella relazione di quest’anno vengono anche buttati lì i dati sulla positività nelle analisi tossicologiche su persone decedute per cause violente. Fra i 780 casi del 2022, 103 fanno riferimento a morti sulle strade. Questi, come sanno bene i tossicologi, non dicono molto sulla effettiva influenza che la sostanza può aver avuto nella dinamica dell’incidente, non solo perché incompleti e parziali (manca il numero totale dei test, e non tutte le vittime vi sono sottoposte), ma soprattutto perché le sostanze psicoattive rimangono presenti nei liquidi biologici per molto tempo dopo aver terminato l’effetto alterante. Non trova poi alcuna giustificazione la presenza dei dati relativi al totale degli omicidi colposi a seguito di incidente stradale, che è un dato generale e non circostanziato all’uso di sostanze.”

Ci sembra importante cercare di inquadrare dunque la discriminazione accentuatasi negli ultimi anni contro il mondo raver  all’interno di un disegno più ampio di limitazione, in un crescendo esponenziale, di libertà di espressione individuale quanto collettiva, ma non solo: il rischio di un ulteriore giro di vite proibizionista volto a creare e sofisticare dispositivi di repressione contro reietti, poveri e categorie già di per se discriminate, a partire da un controllo sempre più capillare delle forme di relazione, movimento e aggregazione nel territorio.. E’ da questa constatazione che si dà, tra altre, la necessità – per affermare e accrescere le potenzialità del movimento free-tekno e dei free-party – di guardare ai territori e di connettersi ancor di più con essi e le forme che li vivono e che in essi lottano.  A riguardo di questo clima di demonizzazione delle alterità nel “bel Paese” segnaliamo l’ingresso del CBD nella tabella delle sostanze stupefacenti, e il relativo ritiro dai negozi appositi, come ulteriore assist all’industria farmaceutica tradizionale?