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MAKE MUSIC NOT GENOCIDE! Stand in solidarity with Palestine

Negli scorsi giorni la rete dei Giovani Palestinesi ha diffuso un inquietante video riguardo un presunto “rave” con il quale dex coloni israeliani effettuavano una operazione militare: simulando di ballare ad un raduno, impedivano l’arrivo dei convogli con aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. È sconcertante e inaccettabile che un raduno musicale, di qualunque genere esso sia, venga usato strumentalmente per alimentare una campagna bellica e di sterminio di una popolazione sotto dominio coloniale.

Assistiamo da anni a tentativi da parte dei governi di Israele di rendersi appetibile su un piano pubblico attraverso manifestazioni culturali: il caso più eclatante è quello dell’Eurovision, che spesso si è confugurato come una vetrina mediatica a favore dello stato sionista. Riteniamo che la musica, l’arte e la cultura non siano campi neutri ma luoghi determinanti in cui si riproduce oppressione o, invece, si creano spazi di resistenza e di forme alternativa di esistenza.

Come Smash Repression ci schieriamo senza se e senza ma dalla parte del popolo palestinese. Pensiamo che tutta la scena musicale transnazionale dovrebbe ripudiare e schierarsi contro il tentativo di associare dei momenti musicali a operazioni belliche, di morte e segregazione, totalmente opposte alla musica intesa come veicolo di pace, libertà, cura, solidarietà e unione nelle differenze. Questi principi sono condivisi e portati avanti soprattutto dalle scene underground, che spesso anzi sono nate proprio dal prendere posizione di fronte a soprusi sociali e compiuti dalle forze armate. Non vogliamo rimanere indifferenti all’avanzare della cultura dello sterminio.

Dalla parte dell3 oppress3, in Italia si scende in piazza il 23 e 24 Febbraio a Milano, dove si terrà la manifestazione nazionalea fianco del popolo palestinese. Esprimiamo piena solidarietà a coloro che sono stat3 brutalmente caricat3 in diverse città italiane nei cortei di questa mattina.

Smash Repression

 

#MakeMusicNotWar

#SaveGaza #Ceasefire

#RaveThePlanet #TekNoWar