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Comunicato contro la violenza di genere: il 16/12 tuttx in piazza!

Gli ultimi fatti di cronaca hanno evidenziato ancora una volta come la violenza di genere sia strutturale. La morte di Giulia Cecchettin e la forza e la determinazione di sua sorella Elena hanno sollevato  un dibattito pubblico di enorme rilevanza e potenziale sulla violenza di genere. Esprimiamo solidarietà a tutt* le survivor che sulla propria pelle vivono le conseguenze di un sistema marcio e machista governato da maschi bianchi. 

Il movimento “Smash Repression” nasce per contrastare il cosiddetto decreto anti-rave, che per noi rappresenta un ulteriore tentativo di reprimere la libera espressione dei corpi e la socialità non mercificata. Riteniamo nostra e vicina ogni lotta contro la repressione e la discriminazione che attraversano la nostra società. Crediamo che la lotta transfemminista ci riguardi e ci sentiamo parte di essa, come alleate e alleati. 

Sappiamo bene che il femminicidio e lo stupro sono solo la punta dell’iceberg della cultura patriarcale, alla base ci sono atteggiamenti e abitudini sessiste e machiste ancora ben radicate nella società in cui viviamo, e che ogni giorno rendono non sicure le strade e gli spazi per chi li attraversa. È oggi necessario impegnarsi nel riconoscere quegli atteggiamenti e contrastarli perché si riproducano sempre meno i contesti che causano e legittimano discriminazioni, violenze, molestie, stupri e femminicidi.

Nell’ultimo anno, più volte, in tante città italiane e non solo, siamo scesə in strada in migliaia per ribellarci alla violenza dello Stato e ai suoi strumenti repressivi. Riteniamo che le strade e lo spazio pubblico vadano attraversati in modo autogestito e autorganizzato, condividendo e promuovendo pratiche di cura reciproca. Con le pratiche che mettiamo in atto  nelle street parade e nei free party proviamo a liberare tempo e spazio dalle logiche del consumo. Lo facciamo per non sentirci e non essere schiavə del processo di normalizzazione delle soggettività. Tali pratiche rispecchiano un pensiero antifascista e anticapitalista, che per noi sono strettamente collegati all’antirepressione, al transfemminismo, all’antirazzismo e all’antiproibizionismo. Tuttavia non possiamo pensarli come spazi già liberati, ma solo come esperienze di liberazione sempre imperfette e in continuo divenire.

Tuttə quantə dobbiamo impegnarci per creare le condizioni di possibilità per distruggere ruoli e rompere le regole imposte con cui in tanti* continuamente ci confrontiamo.

Per far questo cerchiamo di portare avanti il nostro percorso mettendoci in discussione e chiedendoci che tipo di contributo possiamo dare ad ogni lotta e come passiamo essere noi ridefinit* da queste. Sappiamo molto bene che nessunə di noi vive al di fuori della cultura patriarcale. Troppo spesso ancora la violenza si riproduce nei nostri percorsi e dobbiamo fare il possibile ogni volta per reagire collettivamente, difenderci e creare nuovi anticorpi. Ci impegniamo a trovare strategie per rendere sicuri gli spazi che attraversiamo, per liberarli davvero dalla macchina capitalista e machista che ci opprime ed al contempo definisce in maniera normativa i nostri orizzonti sin dalla nascita.  Vogliamo sentirci parte della lotta transfemminista e scendiamo in strada per portare un nostro punto di vista sulle dinamiche machiste che purtroppo si riproducono anche nei momenti di festa e negli spazi liberati, ma anche per  responsabilizzarci e decostruire individualmente e collettivamente comportamenti tossici.

Sabato 16 scenderemo in piazza con Non Una Di Meno per urlare assieme:

Basta violenza maschile e di genere!

Modena, Street Rave Parade, the day after: mai più fogli di via dalle feste (..e non solo)!

 

Riportiamo nel blog il discorso riportato in occasione della Street Rave Parade di Modena del 28/10/2023, proprio all’indomani della notizia di altre misure arbitrariamente comminate a (altre) tre persone, un anno dopo la partecipazione (sigh!) al Witchtek..

Fabriano: per tre giovani foglio di via obbligatorio da Modena dopo il rave di Halloween

 

Nelle ultime settimane sono continuate ad arrivare comunicazioni di fogli di via comminati proprio dalla città di Modena per aver preso parte al Witchtek dell’anno scorso . Si sono persi i conti ormai di quanti di questi provvedimenti, sostitutivi alla fascistissima misura del confino, siano stati “elargiti” ax raverz solo nell’ultimo decennio (migliaia e migliaia..), che sanciscono peraltro in maniera del tutto arbitraria la “pericolosità sociale” di un individuo in un determinato territorio.

Diciamo questo pensando a quei compagn* che oggi non sono qui con noi, perché dal Witchtek del 2022 hanno avuto dei fogli di via da parte della questura di Modena.

 Questi atti repressivi di certo non fermeranno la nostra voglia di ballare fuori dalle regole imposte dax governx.

Piuttosto aumentano la rabbia e la voglia di cambiare lo stato delle cose.

 Riteniamo inammissibile la misura del foglio di via, in quanto ostacola la libertà delle soggettività di potersi muovere.

Rimane una misura repressiva filo-fascista, che colpisce un movimento nato da travelerz  che attraverso il viaggio sono passati da luogo in luogo portando free party e vitalità  in tutta Europa.

 Queste  misure sanciscono in maniera del tutto arbitraria la “pericolosità sociale” di un individuo in un determinato territorio, impedendone il ritorno per un massimo di tre anni, e ostacolando perciò il movimento di decine di migliaia di persone, siano esse raverz, compagne, chiunque sia inviso al potere!

 

Perciò le rigettiamo e ci schieriamo per la libertà di movimento di tuttx e tutte.

 

#maipiùfoglidivia #smashrepression

Modena 28/10/2023 – STREET PARADE AGAINST REPRESSION

Ad un anno esatto dal rave di Modena nord, dopo un anno esatto di “legge anti-rave”, un anno esatto di sgomberi, repressione e ostilità, in solidarietà ai Rave, alle TAZ ed agli spazi sociali…
ecco la nostra risposta 🖕
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20 CARRI CONFERMATI // 12H DI CORTEO
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RITROVO: Puntuali, ore 14:00 al Parco Novi Sad (affianco alla stazione autocorriere)
PARTENZA: Il corteo partirà alle 15:00 dal parco Novi Sad
ARRIVO/RADUNO: Parco Ferrari
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Stiamo costruendo questo Corteo/Street Parade per protestare contro tutti gli sgomberi, sia degli spazi sociali autogestiti che delle TAZ (zone temporaneamente autonome) in solidarietà agli sgomberati di un anno fa nella zona nord di Modena, contro il Decreto “Anti-rave” del governo fascista Meloni, per la libertà di ballare ed esprimersi in libertà.
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La musica è la colonna sonora della nostra vita e sarà parte fondamentale della nostra rivolta contro qualsiasi Autorità o Potere, in un’ottica antifascista, antinazista, antisessista e antiproibizionista.
Per un mondo solidale, mutualista, inclusivo fatto di libertà ed eguaglianza.
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Smash Repression contro la repressione delle polizie e contro le leggi repressive degli Stati.
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Il nostro corteo sarà Antimilitarista, antigerarchico, anticolonialista, contro Stati e Capitale per una società di liberi ed eguali.
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>> Per aggiornamenti: link alla pagina fb dedicata all’evento <<

CONTRO LA TORTURA DEL 41 BIS, DALLA PARTE DI CHI LOTTA

Nei giorni scorsi alcune compagnx bolognesx e trentinx hanno ricevuto un avviso di apertura indagini per fatti inerenti alla mobilitazione in solidarietà ad Alfredo Cospito contro l’ergastolo ostativo e la tortura del regime di 41 bis. L’accusa si riferisce all’articolo 270bis, associazione sovversiva con finalità di terrorismo, un dispositivo giudiziario volto a spezzare la solidarietà e a colpire chi lotta per un mondo senza galere.

Alle due Street Parade che hanno attraversato Bologna al grido di “Smash Repression!” siamo scese nelle strade per rivendicare il corpo come strumento di lotta; in queste occasioni non è mancata la solidarietà a chi, in sciopero della fame da mesi e non avendo altri mezzi, stava usando il suo per rompere il muro di silenzio e omertà intorno al carcere duro. Sui carri e per le strade, striscioni, comunicati, scritte sui muri, in tantissimi si sono espressi contro la società carceraria al fianco di Alfredo.

In questo contesto di recente alcunx compagnx hanno ricevuto denunce per imbrattamento e resistenza a pubblico ufficiale relative alla street che ha attraversato Bologna a dicembre 2022.

In tutta Italia in questi giorni molte compagne e compagni stanno subendo indagini, perquisizioni, oltre che misure cautelari.

Sembra che lo Stato voglia punire duramente, e con ogni mezzo, chiunque abbia osato o intenda supportare questa mobilitazione.

Esprimiamo la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni colpitə.

Chi lotta non è mai solo!

A FIANCO DELLE SEX WORKERS! Corteo-parata a Bologna 03/06/2023

Al fianco delle sex workers!

Il corteo di sabato è stato pieno di energie, contenuti che hanno dato voce allƏ sex worker e alleate.
Abbiamo scelto il corpo come mezzo, per esprimere il dissenso contro questo stato patriarcale e fascista che spinge ai margini chi non vuole omologarsi e criminalizza chi fa del suo corpo uno strumento di lotta ma anche un mezzo per lavorare.

“Sex work Is work!”

Ringraziamo lƏ compagnƏ per questi momenti bellissimi.

Durante il corteo abbiamo ballato a suon di tekno, e non solo, e siamo intevenutƏ per ribadire la reciprocità delle lotte alla repressione, a partire da quella contro chi organizza e partecipa attivamente ai rave, primo atto infame del Governo Meloni a fine 2022, e abbiamo distribuito una breve ma indicativa fanzine sul “CONSenSSO” – sesso con senso – consenso, a cura della campagna “sono dunque occupo spazio” che, come si evince dalla copertina (foto in galleria) tratta intrinsecamente di antiproibizionismo-sostanze-cura-chemsex, e difatti è stata distribuita e molto apprezzata anche in occasione dello storico trentennale del FrenchTek che ha visto 60mila persone radunarsi e ballare a Villegongis.

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Questo il nostro intervento durante il corteo:

“Smash Repression rappresenta una parte del movimento dei Free party italiano, ed è nato assieme ai movimenti sociali per contrastare la cosiddetta “legge anti-rave”. Questo è stato il primo atto dell’attuale governo neofascista che introduce una pena dai 3 ai 6 anni di reclusione per chi invade terreni o edifici per realizzare “raduni musicali” o altro tipo di intrattenimento. È per noi evidente la volontà di reprimere ancora di più ogni forma di organizzazione dal basso, di impedire qualsiasi tipo di socialità che non sia regolata dal mercato.
Oggi siamo in strada al fianco delle sex worker per rivendicare il diritto di usare il liberamente il proprio corpo.
La repressione, ogni giorno di più, ci impone una normalizzazione delle soggettività, per questo motivo, oggi vogliamo contestare, ogni tipo di repressione e stigma.
Per noi la musica e il ballo danno vita a rituali liberatori, sono un mezzo per esprimere il nostro dissenso al tempo scandito dal lavoro, farlo liberando spazi abbandonati, in mezzo alle rovine del capitalismo ha una valenza ben più che simbolica.

Il corpo è un mezzo che ci permette di esprimere cosa vogliamo o non vogliamo essere.
Rigettiamo la narrazione cattolica del corpo “sacro”, urlando che, usiamo i nostri corpi seguendo la passione e ne facciamo uno strumento di lotta. Allora scendiamo in strada perché chiunque si possa sentire liber di fare lavoro sessuale, ma anche di non farlo.

Ci sentiamo vicine e vicini, alleate e alleati di chi lotta contro la criminalizzazione e la stigmatizzazione del sex work. Rifiutiamo la narrazione dello stato e dei media per cui fenomeni certo reali, ma parziali, come lo sfruttamento del lavoro sessuale e la tratta vengono utilizzati per invisibilizzare, criminalizzare e razializzare chi invece compie una scelta libera e di autodeterminazione.
L’attuale legislazione e il contesto culturale e politico non concepiscano il sex work come e legittimo e sosteniamo chi oggi vuole cambiare questo stato di cose rivendicando libertà e diritti.
Fatti come l’aggressione della polizia alla donna trans a Milano di pochi giorni fa rendono evidente il contesto sociale e politico transfobico e razzista nel quale viviamo che dobbiamo combattere.

Da anni ormai viviamo nelle nostre città a processi di cambiamento violenti e imposti dall’alto di interi quartieri, con sgomberi di occupazioni abitative e sociali, rastrellamenti di strade, piazze e stazioni per allontanare sempre più dai centri urbani e di interesse speculativo quei corpi e quelle soggettività non addomesticate e fuori dalla norma e dalla morale fascista e patriarcale dello Stato.

I progetti di “riqualificazione” dei quartieri altro non fanno che reprimere la spontaneità di forme di socializzazione che nascono dal basso e allo stesso tempo rappresentano una minaccia per le lavoratrici di strada, costrette a dover cambiare postazione di lavoro perché la loro presenza è scomoda alle politiche del decoro.
Oggi siamo qui invece per dire che saremo una presenza sempre scomoda, non smetteremo di lottare usando il nostro corpo come un mezzo per contrastare la repressione del decoro che punta a volerci addomesticare.

Migranti, sex worker, occupanti di case e soggettività ribelli siamo tutte e tutti sotto attacco, pur nelle differenze dobbiamo compiere lo sforzo di riconoscerci e costruire percorsi di solidarietà e di lotta.
Intanto oggi urliamo assieme sex work is work, decriminalizzazione subito!”

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For more info sulla mobilitazione delle sex workers (e non solo), follow: Ombre Rosse fb

MIT

per approfondimento leggi anche:

              Lavoro sessuale tra capitalismo, 
                                                stato e patriarcato. 
              Forme di repressione e pratiche di ribellione

[RIMANDATA CAUSA MALTEMPO] SERATA ANTIPRO 10/05 @VIVAIA (Bologna) _ BENEFIT RADIKAL KAOS

***RIMANDATA CAUSA MALTEMPO!***
Mercoledì 10/5/2023 a Vivaia TFQ
h18
(Via della Certosa 35, Bologna )
SERATA ANTIPROIBIZIONISTA
Proiezione del documentario
“Occhi alle stelle, piedi per terra”
+ dibattito con Lab57 e Techno Plus
🔴 aperitivo SmashRepression ER, benefit Radikal Kaos.
🔴 cena benefit Lab57.
qui il link al crowfounding per il carro!
[Evento fb]